Il mio Seitai
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La respirazione Seitai è quella… dell’Essere Umano

Nel Seitai la respirazione è quella dell’Essere Vivente, quella più economica e funzionale, quella in totale linea con il funzionamento spontaneo e organizzato dell’organismo, non si parlerà di respiri de fuego o tecniche per superpoteri, ma di come la vita ci fa respirare.

Le pratiche servono per respirare

Nella scuola di Katsumi Mamine viene definita respirazione petto-ventrale, ma spesso l’argomento è trattato in modo così complesso da risultare poco comprensibile. Vedremo così insieme, passo dopo passo tutto il processo di una corretta respirazione secondo natura.

Una volta compresa la respirazione rimarrà chiaro che katsugen undo e yuki sono solamente due validi strumenti che permettono di attivare e mantenere la corretta respirazione, di accompagnarle nell’ “attraversamento” delle perturbazioni energetiche ed emozionali della nostra storia e della nostra vita.

Capitolo I: come si inspira

Il diaframma, questo sconosciuto

Il diaframma è un muscolo involontario (e meno male che lo è, così si può respirare mentre si dorme), e riceve il comando di muoversi dal nervo frenico che parte dalla vertebra unica rappresentante del movimento laterale nelle cervicali, la C4 unicamente se respirate con la parte bassa dei polmoni. Si creerà una sorta di pressione negativa che indurrà l’aria ad entrare e vi renderà automaticamente vulnerabili; vulnerabili alle vostre emozioni, al momento presente. Quando accade questo, il ventre viene spinto in avanti, dovrete semplicemente accompagnarlo, cedendo. Se pensate un attimo ai tre esercizi preliminari che vi hanno mostrato i vostri insegnanti di movimento rigeneratore, appare chiaro di come il primo, è quello che più vi avvicina a questo: respirare con la parte bassa dei polmoni.

Capitolo II: l’espirazione

La potenza a vostra disposizione

Nella respirazione Seitai, che coincide con la respirazione della vita stessa, di quando siamo bambini e di quando stiamo dormendo, la espirazione è sempre attiva e parte dal basso ventre (più o meno 3 dita sotto l’ombelico). Per essere sicuri che la espirazione stia partendo da lì e non da una contrazione della regione diaframmatica, potete mettere una mano sul torace, se questo contemporaneamente si alza di scatto e completamente libero, allora siete nel gesto respiratorio corretto. Da questo momento in poi potete accrescerne la potenza ed entrare in un processo respiratorio.

Se con yuki è più semplice comprenderlo, soprattutto se siete recettori e percepite, dopo un primo caos dell’organismo, un picco alto che vi porta ad una serena respirazione, con katsugen undo è meno immediato; ho visto spesso praticanti che si muovono ma non respirano. Il mio invito è quindi di sperimentare il processo respiratorio come descritto in questo articolo in modo separato, in modo che quando praticate il movimento rigeneratore potete sentire subito sentite se vengono agganciati i sintomi di una respirazione diversa e certamente gratificante.

All’inizio, per comprendere velocemente tutto quanto descritto, potete farlo da sdraiati, prima di alzarvi o appena coricati, Lasciate che la gravità agisca sul vostro corpo dopodiché ponete una mano sul ventre e una sul petto (da qui il nome respirazione petto-ventrale della scuola di Seitai di Katsumi Mamine Miwa) e semplicemente ascoltate con le vostre mani come respirate: sarà esattamente come descritto.

Buona pratica e buona respirazione della Vita

Alberto