Il mio Seitai
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Perché praticare oggi non è più imprescindibile

Una presa di posizione forte

visto che da quando esiste il Seitai il punto di forza imprescindibile è stato appunto quello di… praticare katsuen undo e yuki.
Eppure… Noguchi ha creato le pratiche come strumento per chiarire le proprie intuizioni (così come Einstein si fece spiegare il calcolo differenziale per esprimere le proprie teorie) ma, pur consigliandolo a tutti non ha mai praticato. Katsumi Mamine, pur avendo ridotto le pratiche ai mini termini, aiutato le persone a praticare con più semplicità utilizzando le 5 direzioni di movimento, non ha avuto miglior fortuna. Katsugen si attiva o non si attiva.
Noi abbiamo invece scoperto e sperimentato, nel lungo corso del nostro lavoro di divulgazione, che se immettete alimenti compatibili per il vostro sistema immunitario, katsugen scatta in automatico, restituendogli la dignità originaria di sistema di autoregolazione, questa volta in modo reale, senza dover “fare niente”.
Un altro motivo che rende non più imprescidibile la pratica è che è stata ideata per altri tempi, dove sicuramente ci si alimentava meglio (a tutt’oggi gli orientali, non consumando glutine, sono tutt’oggi esentati da diabete e malattie neurovegetative), e si proveniva da un’altra generazione. Oggi non è più sostenibile e le pratiche corrono il rischio di rallentare quel grande sistema di osservazione e comprensione della vita che è il Seitai.
Un altro motivo è che servono praticamente per respirare meglio. E’ più semplice andare direttamente alla fonte della respirazione.
Un altro motivo ancora è che limitano il movimento fisico di cui l’essere umano ha bisogno, duro e faticoso per le persone di gruppo 0, per esempio, continuo per i gruppi AB che hanno il sistema immunitario lento; il solo movimento frontale non basta.
Aggiungiamo a questo elenco anche il fatto che se si continua ad assumere alimenti non compatibili con il nostro DNA-taikeki, le pratiche MAI scioglieranno i blocchi, semmai lo evidenzieranno sempre con maggior chiarezza, senza tuttavia affondare nella causa primaria di una disturbo.
Con questo non è nostra intenzione criticare in alcun modo le pratiche di Seitai, semplicemente restituire una dimensione reale e corretta, per favorire la divulgazione di una Cultura della Vita così valida, e sapere che ku e yuki sono realmente strumenti validi per accompagnarci, non qualcosa a cui dobbiamo dedicare tutta la nostra vita.