Il mio Seitai
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L’importanza di buttar fuori

Introduzione

Non sottolineerò mai abbastanza il ruolo del movimento vitale rotatorio, la psiche competitiva ed eliminatoria.

Spesso la sua importanza è fraintesa e limitata anche se alla Oosei rotatoria viene dedicato uno dei tre “Esercizi Preliminari” del katsugen undo.

Fase 1

Molto spesso si esita nel “buttar fuori” ed eliminare contenuti psichici, perché si ha paura, perché rimane trattenuto a livello cerebrale; eppure è la prima cosa che fa il nostro corpo, nonostante sia continuamente “sedato” e misconosciuto. Persino l’esercizio al movimento di torsione collegato, tra i tre destinati a favorire e accompagnare il movimento spontaneo, è frainteso e caricato di rigidi protocolli (si fa così, non si fa cosà), dimenticando sempre l’istruttore di dire a cosa serve e soprattutto a cosa è collegato e durante la pratica si guarda con sospetto qualsiasi movimento intenso che emerga. Il movimento rotatorio è la nostra psiche contundente, competitiva, ma anche riciclatrice ed eliminatoria, è il nucleo della nostra identità da proteggere, è una forza energetico, biologico e psichico-mentale di potenza inaudita (pensate che ogni cinque giri, il sangue viene letteralmente portato in giostra nei reni per riossigenarsi). Talmente potente che potrebbe espellere persino corpi estranei di qualsiasi natura, e tutto ciò che energeticamente e psichicamente parlando non ci appartiene.

Basta semplicemente affidarsi a questa forza spontanea, che possa fare bene il suo lavoro,

Fase 2

attivandola concretamente con una piccola spinta e rotazione a partire dalla zona dei reni (fatevi aiutare da qualcuno) finché non sentite attivarsi un ritmo comodo e continuo. Il potere eliminatorio deve avvenire da sé, e lo farà nella forma per voi più idonea, potrebbe essere lieve, comprendete per esempio con chiarezza che alcune cose non fanno più bene per voi, o in modo più intenso o a livello fisico (espulsione di tossine o corpi estranei di qualsiasi natura). Qualunque cosa sia, la vostra attenzione deve essere sempre sull’energia eliminatoria, non tanto su ciò che essa stessa va eliminando.